Mobilità articolare e running: si pensa spesso che l’allenamento del runner debba sempre essere sempre e solo corsa… Nei piani di preparazione atletica che propongo ai miei clienti, invece, un programma per la mobilità e per il potenziamento non mancano mai; tutti questi piani vengono gestiti tramite l’App EvolutionFit Pro. La prestazione si costruisce grazie ad un intero organismo che lavora al meglio, nel quale tutte le sue componenti partecipano attivamente e correttamente al gesto.

Mobilità articolare è sinonimo di flessibilità, l’una è imprescindibile dall’altra. In qualità di preparatore atletico, ho già trattato l’argomento anche qui (parlando anche di postura).

Cosa si intende per mobilità articolare?

Per mobilità articolare si intende la capacità di eseguire i movimenti con la massima ampiezza e naturalezza possibile nei limiti fisiologici personali.

Avere un buon range di movimento articolare (R.O.M.), soprattutto negli sportivi (e ovviamente anche nei runners) è fondamentale per prevenire gli infortuni; ma può avere (anzi, io credo che sia assolutamente così) anche un’azione diretta e positiva sulla performance.

Spesso pensiamo che allenare la mobilità sia noioso e inutile soprattutto prima di intraprendere un’attività sportiva o una semplice seduta in palestra, ma a lungo andare ci permetterà di salvaguardare le nostre articolazioni. Quindi, mobilità articolare e running devono coesistere.

Quando è opportuno eseguire i movimenti articolari?

La risposta può essere: sia prima che dopo l’allenamento o attività sportiva.

Nella fase pre-allenamento, quindi nel warm up o attivazione, mobilizzare le articolazioni gradualmente permette di riscaldare e vascolarizzare il complesso osteo-tendineo per affrontare la fase centrale dell’attività in maniera più sicura. Si consiglia di iniziare con movimenti rivolti alla parte alta della corpo, attivando l’articolazione scapolo-omerale con movimenti di circonduzione, passando poi al tratto lombare con movimenti di flessione fino ad arrivare agli arti inferiori mobilizzando le anche con rotazioni interne ed esterne, le ginocchia e le caviglie con movimenti di flesso estensione.

Nella fase post allenamento come recupero articolare e muscolare.

Anche in questo caso vediamo che mobilità articolare e running devono coesistere.

E nella vita quotidiana?

Sarebbe opportuno pertanto inserire questi “allenamenti“ nella vita quotidiana di tutti i giorni perché ci permette di ottenere vantaggi a lungo termine:

  • prevenire gli infortuni, migliorare le prestazioni sportive e ridurre i tempi di recupero tra una seduta di allenamento e l’altra (un muscolo contratto con perdita dell’elasticità e della flessibilità impedirà all’articolazione interessata di muoversi liberamente con il suo R.O.M. completo, mentre un R.O.M. articolare ridotto impedirà al muscolo di lavorare al massimo della sua estensibilità)
  • permette di sopportare carichi maggiori, soprattutto a livello dell’articolazione sacro-iliaca;
  • benefici a livello posturale, mantenendo il corpo e la mente sempre in uno stato positivo e evitando la creazione di compensi;
  • fa si che la pelle e il tessuto connettivo siano sempre elastici;
  • distende la muscolatura liberandola da tensioni e stress accumulato.

A questo punto non resta che indossare calzature idonee, calze tecniche ed iniziare a “mobilizzarsi”, non rimarrete delusi dal cambiamento che avrà il vostro corpo.

Date un’occhiata ai vari piani di allenamento (sia di preparazione atletica, che di fitness e di jogging) proposti e se avete interesse contattatemi…! In più, per chi è in zona, è possibile eseguire test di mobilità articolare.

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